Samsung Galaxy S6, record di pre-ordini

Record di pre-ordini dagli operatori telefonici: 20 milioni di unità, 15 per il Galaxy S6 e 5 per il Galaxy S6 edge. Le vendite inizieranno il 10 aprile.

Samsung Galaxy S6 - Studioweb22.com

Samsung ha comunicato di aver ricevuto oltre 20 milioni di pre-ordinidai maggiori operatori telefonici mondiali che vogliono offrire i nuovi smartphone ai propri clienti. I Galaxy S6 e Galaxy S6 edge, presentati alMobile World Congress di Barcellona, dovrebbero consentire al produttore coreano di ridurre il distacco da Apple, che nel quarto trimestre 2015 ha effettuato uno storico sorpasso, secondo i dati pubblicati da Gartner.

I nuovi Galaxy S6 sono stati progettati da zero per offrire agli utenti il meglio della tecnologia oggi disponibile. Samsung ha rinnovato il design e scelto nuovi materiali (alluminio e vetro) per conferire ai due dispositivi l’aspetto di veri prodotti di fascia alta. Un dirigente dell’azienda coreana ha confermato che i nuovi smartphone hanno ricevuto un’accoglienza molto positiva, superiore a quella riservata al precedente Galaxy S5. In dettaglio, il Galaxy S6 e il Galaxy S6 edge hanno ricevuto 15 e 5 milioni di pre-ordini, rispettivamente.

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Chiaramente bisognerà attendere i dati sulle vendite, ma questi numeri rappresentano già un record. Samsung ha programmato una campagna di marketing faraonica, investendo decine di milioni di dollari per pubblicizzare i due smartphone in tutto il mondo. Entrambi i dispositivi saranno disponibili a partire dal 10 aprile.

Il Galaxy S6 edge differisce dal gemello per il display curvo sui lati, per le dimensioni leggermente inferiori e la capacità della batteria. La restante dotazione hardware è identica: schermo da 5,1 pollici Quad HD (2560×1440 pixel, 577 ppi), processore octa core Exynos 7420, 3 GB di RAM, 32/64/128 GB di storage, fotocamere da 16 e 5 Megapixel, moduli LTE Cat. 6 (300/50 Mbps), WiFi 802.11ac e Bluetooth, lettore di impronte digitali, ricarica wireless e sensori vari. I prezzi in Italia, a causa di IVA ed equo compenso, sono più alti rispetto al resto d’Europa.

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