I primi Galaxy S6 stanno circolando fra gli addetti ai lavori, nonostante la sua commercializzazione verrà lanciata ad aprile. Del super smartphone coreano è apparso un nuovo video
Il nuovo video pubblicato da ETrade Supply mostra gli aspetti negativi di un design premium a tutti i costi. Compromessi ai quali molti altri produttori di smartphone si erano dovuti chinare in passato, e citiamo fra questi Apple, HTC o Sony, e che Samsung non poteva più evitare. La società ha abbandonato il policarbonato per un design in vetro e metallo, dovendo giungere agli stessi bivi in fase di produzione.
Si era sperato in un primo momento che le operazioni da attuare per raggiungere la batteria fossero semplificate per l’utente più smaliziato della media, tuttavia non è così. Per rimuovere l’unità ed installarne una nuova è necessario riscaldare il collante che tiene il retro in vetro saldamente ancorato alla scocca metallica, e successivamente interagire con un gran numero di viti.
Una procedura nemmeno paragonabile alla semplicità a cui ci aveva abituato in precedenza Samsung, con un sistema ad incastro che se nelle prime generazioni dei top di gamma coreani diventava un incubo dopo i primi mesi dall’acquisto, nei nuovi modelli era parecchio migliorato. Ma il passaggio al nuovo design premium era necessario, soprattutto considerando gli ultimi trimestrali della società.
Gli investitori chiedevano un cambiamento radicale sia sul lato hardware che su quello software, e Samsung ha risposto. Al momento è difficile prevedere quali saranno gli esiti della rivoluzione, anche se un primo riscontro positivo la società lo ha già avuto: la critica è estremamente positiva nei confronti dei nuovi dispositivi coreani, e i pre-order da parte dei rivenditori sono stati da record.
Considerando che i grandi numeri non si fanno con l’utente appassionato, è probabile che la nuova strategia di Samsung pagherà molto da un punto di vista puramente economico, e non importa se per sostituire la batteria bisognerà ricorrere all’assistenza. Del resto gli altri produttori insegnano, con Apple in primis che continua a macinare fatturati e utili impressionanti senza aver mai prestato molta attenzione alle esigenze dell’utenza più scafata.