In arrivo la batteria rivoluzionaria per smartwatch da sei mesi d’autonomia

Il CEO di Swatch ha rivelato al settimanale svizzero Handelszeitung che la sua società è al lavoro su una batteria a lunga durata che potrà essere applicata sia su indossabili che su automobili

Molti degli indossabili di oggi non riescono a superare la giornata in maniera agevole, e l’intera settimana su singola carica è sostanzialmente utopica sui modelli con display avanzati. Un problema serio per la diffusione dei vari singoli prodotti sul mercato di massa, come ha specificato Nick Hayek durante un’intervista al settimanale svizzero Handelszeitung. Ma la soluzione può essere alle porte.

Lo stesso CEO di Swatch interpellato dal settimanale ha infatti detto: “Chiunque riesca a portare sul mercato una batteria per smartwatch che non devi caricare per almeno sei mesi ha un serio vantaggio sui concorrenti. Stiamo lavorando intensamente su questo problema con il nostro gruppo di ricerca Belenos ed il produttore di batterie Renata.”

Swatch Touch One Zero studioweb22.com
Swatch Touch One Zero

Ha poi precisato: “Arriveremo sul mercato l’anno prossimo con una batteria rivoluzionaria installabile non solo negli orologi ma anche nelle automobili”. Contattato da Reuters, un portavoce della società ha confermato quanto dichiarato dall’amministratore delegato di Swatch, che è nello specifico il più grande produttore di orologi al mondo in termini di volumi di vendita.

Swatch ha già annunciato alcuni smartwatch con una buona autonomia, ma parliamo di modelli fortemente specifici come ad esempio Touch Zero One, pensato soprattutto per i giocatori di volley. È chiaro che il settore sta aspettando una tecnologia come quella promessa da Hayek, ma sarà sufficiente per decretare il successo della categoria e, soprattutto, l’annuncio del CEO di Swatch sarà rispettato l’anno prossimo?

Ad oggi sussistono parecchi dubbi sulla categoria: da una parte Apple Watch che sembra aver riscosso un ottimo successo di pubblico iniziale, di contro Google ha fatto un mezzo fiasco con Android Wear. Si tratta di prodotti che hanno più senso per alcune nicchie di mercato (runner, amanti del fitness), ma ancora forse non pronti per il pubblico di massa.

L’autonomia è uno dei più grossi problemi, è vero, ma molti utenti si chiedono ancora cosa riesca a fare uno smartwatch meglio di altri prodotti sul mercato, e quali siano i reali vantaggi di averne uno al polso. Il tutto condito da prezzi di listino molto, forse troppo elevati rispetto agli orologi più tradizionali.

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