Fra i tanti progetti di Google troviamo QUIC, un nuovo protocollo di trasferimento dati attraverso UDP, che consente latenze minime con i server che abbiamo già visitato
Chi usa Chrome ha già avuto modo di sperimentare QUIC, anche se probabilmente non se n’è mai accorto. Google ha riportato in settimana che già circa la metà delle richieste ai servizi proprietari che provengono da Chrome sono adesso servite attraverso il nuovo protocollo. QUIC sta per Quick UDP Internet Connection, e il suo obiettivo è quello di prendere il meglio del protocollo TCP e unirlo al più rapido ed efficace UDP.
UDP è il protocollo spesso preferito dai videogiochi per le sue basse latenze, tuttavia per via della probabile perdita di pacchetti non è utilizzato altrettanto spesso per il caricamento delle pagine web. È decisamente più leggero di TCP, soprattutto perché utilizza meno servizi per la correzione degli errori. Questo significa che client e server non monitorano costantemente la presenza di eventuali pacchetti persi.
Ed è proprio per questo che UDP è preferito soprattutto sui giochi, dove si ha bisogno soprattutto di una comunicazione a bassa latenza e meno complessa possibile. Durante un’adrenalinica sessione di un videogioco, se si è compiuto un determinato movimento non ricevuto da un server, è inutile perdere decimi di secondo o addirittura secondi per cercare di inviarlo nuovamente; è invece più conveniente inviare un nuovo dato relativo al movimento successivo.
È chiaro che ad oggi il protocollo UDP non è consigliabile per il caricamento delle pagine web, in quanto la potenziale perdita dei pacchetti potrebbe non garantire il download di tutti i dati presenti.Con QUIC, tuttavia, Google vuole correggere tale problematica ed offrire le feature migliori di UDP e TCP in un unico protocollo, e con i più avanzati strumenti per la sicurezza. L’immagine che riportiamo di seguito spiega al meglio gli obiettivi di QUIC.
Fonte: Google
Su una connessione TCP sicura (con TLS), il browser deve eseguire più passaggi affinché possa garantire al server il diritto per l’invio dei pacchetti di dati. Con QUIC, almeno secondo quanto riportato da Google, il browser può iniziare a “dialogare” con il server senza alcuna latenza, a patto che i due sistemi abbiano comunicato precedentemente. QUIC non è l’unico progetto che Google ha in ballo per l’ottimizzazione della velocità di caricamento delle pagine.
Il suo SPDY è già alla base del nuovo standard HTTP/2, ma a differenza di QUIC si basa ancora sul più lento protocollo TCP. Quest’ultimo, tuttavia, è solitamente gestito dal sistema operativo in uso, e Google non ha la possibilità di effettuare modifiche consistenti: “QUIC ci permette di testare e sperimentare nuove idee, e di ottenere i risultati sin da subito”, spiega il team alla base del protocollo, che spera nell’integrazione delle sue caratteristiche sui protocolli TCP e TLS integrati nei sistemi operativi.
Google sostiene che QUIC riesca a velocizzare il processo di caricamento della pagina di Google Ricerche del 3%, ma è probabile che su altri siti più pesanti e meno ottimizzati i vantaggi siano più consistenti. Grazie ad alcune delle nuove feature di QUIC, come “congestion control” e “loss recover over UDP”, gli utenti di YouTube potrebbero verificare il 30% di rebuffer in meno, mentre ulteriori vantaggi potrebbero essere riscontrati da chi si collega con connessioni lente.
QUIC ad oggi è solo un esperimento integrato su Chrome, ma potrebbe ben presto divenire uno standard de facto. Del resto anche SPDY era stato integrato in un primo momento in forma prototipale su Chrome ed utilizzato sui servizi web del colosso, per poi venire proposto come base di HTTP/2. I piani di Google sono quelli di proporre HTTP2-over-QUIC alla IETF nel prossimo futuro, in modo che diventi un nuovo Internet standard per rendere la rete molto più efficiente rispetto ad oggi.