L’allarme della polizia postale: attenzione alle mail non attese!!!
Di truffa si tratta e quindi anche il pagamento del riscatto non permette di tornare in possesso dei propri dati criptati. A ricordarlo è la polizia postale che ha consigliato agli utenti «contagiati» di non pagare e poi ha lanciato l’allarme dopo che i primi casi si sono moltiplicati nel nostro paese. Tra l’altro la storia di questo virus è vecchia, il trojan in questione gira in rete almeno da un paio d’anni. Ma ha iniziato a far vittime in serie negli ultimi tempi. I consigli della polizia sono i soliti: non aprire mail sospette o non attese (in teoria se uno fa un acquisto su internet, lo sa e non ha bisogno quindi di ricevere ulteriori notifiche via mail), fare una copia d’emergenza di tutto il contenuto del proprio computer. Si chiama backup.
E soprattutto bisogna tenere sempre aggiornato il sistema del computer e avere un buon antivirus. Anche in questo ultimo caso la tempestività sugli aggiornamenti è fondamentale perché le insidie sono sempre dietro l’angolo e proliferano col passare dei giorni. La maggior parte degli «estorsori», come raccontava l’Economist nel suo penultimo numero, arriva dalla Russia. Solo in Australia è stato stimato che a dicembre sono stati infettati 16mila computer. Per il pagamento del riscatto i cyber-estorsori chiudono di utilizzare canali non tracciabili. E in molti casi il pagamento del riscatto è stato chiesto in Bitcoin, la moneta elettronica nata nel 2009. Occhio alle mail «sospette» dunque.