L’USPTO ha assegnato a Google la paternità del brevetto necessario per la realizzazione di lenti a contatto smart, dotate di sensori e chip integrati.
Oltre alla realizzazione di occhiali dedicati alla realtà aumentata,Google è al lavoro su altri progetti sperimentali. Uno di questi, di cui si è già parlato più volte, riguarda lo sviluppo di lenti a contatto smart, ovvero che non si limitano a migliorare la capacità visiva di chi le indossa come avviene con quelle tradizionali. Oggi si torna a discuterne, poiché l’USPTO (United States Patent and Trademark Office) ha riconosciuto al gruppo di Mountain View la paternità di un brevetto relativo proprio a questa tecnologia.
Dalle 26 pagine della documentazione, intitolata “Contact lens having an uneven embedded substrate and method of manufacture”, emergono alcuni dettagli interessanti in merito al funzionamento. Ad esempio, si apprende che le lenti saranno equipaggiate con un sensore inserito all’interno di uno degli strati, connesso ad un chip posizionato in un altro strato. Tutte le componenti, infine, saranno tenute insieme grazie all’impiego di uninvolucro polimerico. Ci sono riferimenti anche alla possibile correzione dell’astigmatismo, più precisamente alla possibilità di utilizzarle con profili irregolari della cornea, difetto che oggigiorno richiede al paziente di sottoporsi ad un intervento laser, talvolta senza ottenere l’esito sperato.
La richiesta per il brevetto approvato in questi giorni è stata inoltrata da Google nell’ormai lontano settembre 2012. Al momento non è dato a sapere quanto sarà necessario attendere prima di poter assistere alla commercializzazione di lenti a contatto come quelle sviluppate in collaborazione con Novartis per il monitoraggio del livello di zuccheri nel sangue, utili per coloro affetti da diabete. Non sono da escludere nemmeno altri impieghi di un sistema simile, ad esempio per la visualizzazione di informazioni e dati aggiuntivi all’interno del campo visivo.