Rispetto al passato, gli ingegneri di Cupertino avrebbero deciso di puntare tutto sul quantitativo di memoria RAM a disposizione che, come su iPad Air 2, dovrebbe essere di 2 GB di tipo LPDDR4. I moduli dovrebbero essere forniti da Hynix, Samsung e Micron-Elpida e, come è facile immaginare, aumenteranno sensibilmente le prestazioni dei dispositivi che li utilizzeranno così come le funzioni del sistema operativo, lasciando aperto ad esempio più applicazioni in background, una maggiore quantità di pannelli internet in Safari e molto altro ancora senza dover aggiornare ogni volta.
Non è ancora chiaro il funzionamento di questa card che dovrebbe consentire agli utenti di scegliere il proprio operatore telefonico direttamente dalle impostazioni, inserendo i propri dati personali ed evitando lo switch fisico delle SIM o sottoscrivendo direttamente online le tariffe più convenienti. Una funzionalità che molto probabilmente non sarà riservata all’Italia, dove il modo di pensare sulla telefonia mobile è ancorato a soluzioni obsolete. Un rapporto di GSMA Intelligence rivela i recenti sviluppi nel mercato delle schede, evidenziando gli sforzi nell’elaborare la definizione di un nuovo approccio.
Hyunmi Yang, Chief Strategy Officer presso GSMA ha sottolineato: “entro il 2020, prevediamo che quasi un miliardo di connessioni cellulari M2M e nove miliardi di connessioni di consumatori richiederanno SIM card, pertanto è essenziale assicurare la sicurezza e la solidità nell’evoluzione della SIM“. I nuovi iPhone 6s, che su questo fronte potrebbero farsi pionieri di questi obiettivi, includerebbero anche la tecnologia Force Touch introdotta per la prima volta su Apple Watch.
Si tratta del sistema di riconoscimento della forza delle dita sullo schermo che, contestualizzato con il sistema operativo, permetterebbe di abilitare funzioni aggiuntive o sfruttare gesture del tutto inedite ad esempio per l’acquisizione rapida di immagini e video che, a meno di ripensamente, avranno una risoluzione massima di 8 MegaPixel. Apple, ancora una volta, lascerebbe agli altri operatori la “guerra dei megapixel” preferendo dotare il top di gamma 2015 di un modulo con un numero modesto di pixel ma una qualità generale di alto livello.
Secondo Jeff Pu, analista per Yuanta Securities Investment Consulting Co., Apple non ha intenzione di alzare il numero di megapixel. Parlando degli ultimi risultati fiscali di Largan, produttore che ha fornito alcuni moduli per iPhone 6 e iPhone 6 Plus, Pu ha sottolineato che il potenziale di mercato di questo fornitore sarà limitato nei prossimi mesi proprio alla luce della mancata introduzione nell’iPhone 6s di un sensore da 13 o da 16 MP, ha riportato il Taipei Times. Le aziende cinesi preferiranno moduli da 8 o 13 MP per le proposte di fascia medio-bassa mentre quelli da 16 e 20 MP saranno integrati nei terminali di fascia media e alta.
iPhone 6s potrebbe invece includere uno zoom ottico e un sistema a due lenti. Entrambe queste novità sono contestualizzate a quello che gli analisti hanno già definito come “il più grande salto qualitativo” della fotocamera in un iPhone. Lo zoom ottico dovrebbe scontrarsi con la volontà di Apple di mantenere un design pulito e saremmo molto curiosi di scoprire cosa gli ingegneri di Cupertino stanno escogitando. Per quanto riguarda il sistema a due lenti, questa introduzione potrebbe garantire una qualità finale paragonabile a quella delle fotocamere reflex.
Un obiettivo ambizioso ma del quale non si hanno avute più informazioni dall’ultima indiscrezione,ormai del mese scorso.