Dalle parole di Chris Capossela è chiaro che Internet Explorer avrà le ore contate una volta che il nuovo Spartan ne prenderà il posto su Windows 10 e successivi. Un epilogo del resto facile da prevedere
Nonostante Microsoft abbia già fatto intuire che il brand Internet Explorer sia “in procinto di morire”, la società ha confermato in via ufficiale che sta cercando un nuovo brand per il suo successore, conosciuto ad oggi con il nome di Spartan. L’obiettivo è quello di recuperare gli utenti perduti per strada nel corso degli anni, sempre più affascinati dalle prodezze che riescono ad offrire i browser concorrenti, Chrome su tutti.
Microsoft Spartan, nome in codice del nuovo browser di Windows 10
“Stiamo valutando quale possa essere il nuovo brand, o il nuovo nome, che avrà il nuovo browser su Windows 10”, ha dichiarato Chris Capossela, Marketing Chief di Microsoft durante l’evento Microsoft Convergence tenutosi lunedì scorso. “Internet Explorer continuerà ad esserci, ma avremo anche un nuovo browser chiamato Project Spartan, in cui Spartan è il nome in codice. Dobbiamo trovargli un nome”, ha infine specificato.
Internet Explorer rimarrà in alcune versioni di Windows 10, ma solo ed esclusivamente per garantire piena compatibilità con alcuni siti web più vecchi o con alcuni strumenti del settore enterprise. Ma la modalità principale con cui si avrà accesso al World Wide Web con il prossimo sistema operativo sarà Spartan, elemento che stabilisce l’inizio della fine per Internet Explorer, storica soluzione per la navigazione su Windows.
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Capossela non l’ha specificato in questi toni, ma è chiaro che Microsoft voglia ormai allontanarsi da un brand che viene spesso accostato ad un prodotto fallimentare, spesso instabile e poco sicuro. Nonostante Internet Explorer sia diventata fra le soluzioni migliori per navigare sul web, il nome è indissolubilmente legato ad una fama non proprio invidiabile. Anche la stessa Microsoft ha cercato di ironizzare sulle vecchie versioni del browser cercando di puntare sulle qualità delle nuove, senza comunque ottenere i risultati sperati.
Internet Explorer è infatti in piena caduta libera ormai da anni. Se si considerano le statistiche di StatCounter, il browser di Redmond è passato dal 70% delle quote di mercato globali del 2008 a meno del 20% di oggi, venendo ormai doppiato da Chrome. Un declino che appare inarrestabile, con la curva che potrebbe portare a risultati ancora più impietosi nel giro di pochi anni con un eventuale sorpasso anche da parte di Firefox. Sorpasso che in realtà in Italia (e molti altri paesi) è già avvenuto da poco più di un anno.
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È chiaro che Spartan sia stato progettato soprattutto tenendo bene in mente le esigenze dell’utente di Chrome: non solo avrà il supporto alle ormai indispensabili estensioni di terze parti, ma anche la scelta del nome sarà operata – almeno in parte – sulla base dei gusti e del potenziale appeal dell’utente medio del browser di Google. Ad esempio, la società ha scoperto mediante una ricerca inglese che utilizzando Microsoft prima del nome segreto l’appeal generato sugli utenti Chrome aumenta: “Solo mettendo il nome Microsoft prima, la differenza di appeal sugli utenti Chrome diventa evidente”, ha infine concluso il dirigente di Microsoft.