Here Maps, mappe e volontari

Intervista ad Andrea Soncin, Field Manager Here Italy, per esplorare la community di volontari che sta alla base dell’affidabilità del servizio Here Maps.

here maps studioweb22.com

Nelle ultime settimane Here Maps ha catturato più attenzione di quanta non ne avesse raccolta nei mesi precedenti. Il che è per certi versi un paradosso: il valore dell’asset, riconosciuto da tempo, trova luce sotto i riflettori nel momento in cui si è paventata l’ipotesi di una cessione, cheNokia starebbe valutando in seno all’operazione che porterà alla prossima storica fusione con Alcatel-Lucent.

Il lavoro di Here Maps, però, nel frattempo prosegue. Il ruolo delle mappe nei prossimi mesi è destinato infatti a vivere ulteriori evoluzioni, abbracciando un percorso di innovazione che da un passato di navigatori satellitari standalone porterà la cartografia direttamente all’interno di auto in grado di guidare autonomamente. Molto sta cambiando e molto cambierà, insomma: da strumento di assistenza alla guida, infatti, le mappe diventeranno elemento basilare nel trasporto su gomma, interfaccia di una rete fisica su cui costruire gli spostamenti intelligenti della smart mobility di domani.

Ne abbiamo parlato con Andrea Soncin, Field Manager Here Italy, con il quale siamo partiti da un esperimento di particolare quale l’Expert Community Feedback Program: trattasi di una particolare community di volontari che interagiscono con l’azienda per arrivare a formulare un rapporto più diretto e vivo sulle mappe: errori, cambiamenti, ostacoli ed altro vengono segnalati in presa diretta, consentendo aggiornamenti più rapidi e precisi sul territorio.

Map Creator è lo strumento che mette in contatto le parti, creando un dialogo diretto di cui beneficia l’affidabilità delle mappe ed il servizio nel suo complesso. I volontari sono preventivamente formati per mezzo di meeting online appositi e quindi costantemente seguiti durante il loro percorso di “cartografi”. Il progetto, nato nel 2013, ha contribuito alle mappe già con 600000 interventi a strade, punti di interesse e numerazione civica.

Una logica bottom-up che va a cercare il suo ideale punto di equilibrio con il lavoro operato dall’azienda (eredità diretta della storica acquisizione di Navteq da parte di Nokia nel 2007), il tutto nel tentativo di arrivare ad una offerta all’utente finale quanto più precisa ed affidabile possibile. Chi vuole partecipare può peraltro candidarsi liberamente: un apposito indirizzo email è stato creato allo scopo.

Here Maps: intervista ad Andrea Soncin

Expert Community Feedback Program: quanti sono i volontari oggi e qual è il profilo tipo per essere assoldati?
«Abbiamo di più di 6000 iscritti nelle expert community  in 400 community nel mondo, più di 500 iscritti sono in Italia suddivisi in 25 diverse community. Il team HERE Italia sta lavorando su diversi progetti per incrementare sia gli iscritti che la tipologia delle community».

Qual è il ruolo del volontario attivo su Map Creator? Quali i suoi compiti e le sue possibilità?
«I nostri iscritti alle Expert community vengono  dalle Università, agenzie della Pubblica Amministrazione e altri agenzie locali per esempio Agenzie del Turismo; sono benvenuti anche altri utenti che usano le nostre mappe nelle varie applicazioni. Ci aspettiamo contributi più importanti dai nostri utenti esperti i quali si dedicano a specifici attributi come Civici, indirizzi, sensi unici e altro».

Qual è il valore aggiunto dei volontari sulla qualità delle mappe di Here?
«L’input delle community è molto importante per avere informazioni aggiornate sui cambi e di conseguenza renderli disponibili al più presto ai nostri clienti e a chi utilizza le nostre mappe. In qualche paese dove per motivi legali non possiamo utilizzare la nostra tecnologia TRUE, le community sono una delle fonti principali per costruire una mappa. Il beneficio per i comuni o per altri enti è la possibilità di avere una mappa aggiornata nelle varie applicazioni attraverso le nostre API (developer.here.com)».

Qual è il futuro di Here sulle cosiddette “connected car”?
«Molte auto nuove hanno una connessione continua ad Internet. Stiamo studiando come mettere al servizio delle auto  la connettività – ad esempio consentendo ai veicoli di comunicare tra loro attraverso il cloud, in modo che i conducenti possano avere un quadro preciso delle condizioni del traffico o di sapere dove un incidente è appena accaduto o ancora se c’è  ghiaccio sulla strada. Le nostre auto trasmetteranno e riceveranno enormi volumi di dati – proprio come tutti i nostri altri “dispositivi”».

E qual è il futuro di Here in relazione alle auto a guida autonoma?
«Le automobili autonome (Autonomous car) devono essere in grado di localizzarsi in modo preciso sulla strada. Hanno anche bisogno di prevedere cosa accadrà sulla strada, che si tratti di due corsie che confluiscono in una, che si tratti di un incidente o di ghiaccio sulla strada. Stiamo costruendo delle mappe altamente dettagliate e tecnologie cloud per rendere tutto questo possibile. C’è anche un altro ruolo chiave che stiamo giocando. Potrà sembrare strano, ma le automobili autonome dovranno essere in grado di simulare la nostra guida il più fedelmente possibile . Se le auto sono robot e guidano rigorosamente secondo le norme della strada, non sarà confortevole viaggiare in macchina. Non freneremmo mai bruscamente imboccando l’uscita di una autostrada perché il limite di velocità è sceso improvvisamente a 50 km/h; se stiamo guidando una curva fiancheggiata da alberi ad alto fusto, probabilmente sceglieremmo una velocità di crociera più inferiore rispetto al limite di velocità. In HERE, disponiamo di più di mille miliardi di dati che ci indicano in che modo gli automobilisti guidino realmente le loro autovetture oggi, dati che useremo per consentire ai sistemi di navigazione a di guidare le auto in futuro».

L’analisi del traffico è uno degli elementi più importanti in relazione ai progetti di smart mobility per il futuro: quali sono i progetti Here in tal senso?
«Tutti noi passiamo troppo tempo nel traffico; vogliamo aiutare a gestire le congestioni sulle strade, rendendo i nostri veicoli e i sistemi di trasporto più intelligenti. La nostra ambizione è quella di costruire una visione in tempo reale del mondo, oggetti e dispositivi che si muovono, siano essi auto, camion treni, autobus, o smartphone e smartwatches collegati. Usando la nostra tecnologia, siamo in grado di elaborare e analizzare i dati per costruire un quadro preciso del traffico e altri eventi sulle reti stradali e di trasporto, e quindi poter fornire lo stato reale a tutti».

Here ha progetti specifici per il mondo della tecnologia wearable? Google Glass, Apple Watch, Microsoft Band e altri: su quali device sarà possibile utilizzare Here e quali potranno aprire a migliori opportunità?
«Abbiamo sviluppato un bellissima App per il Samsung S Gear SmartWatch. Dispone di mappe, informazioni sul trasporto e la navigazione a piedi adattate appositamente al piccolo schermo, in grado di sincronizzarsi con il tuo smartphone Android.  Abbiamo inserito le nostre mappe sui Smart Glasses di Vuzix, dove i programmatori potranno sviluppare applicazioni utilizzando le nostre mappe. Siamo molto soddisfatti e siamo intenzionati a fare di più per i dispositivi indossabili in futuro».

Quanti utenti utilizzano Nokia Here?
«È difficile fare una stima precisa in quanto forniamo mappe sia direttamente agli utenti finali, sia indirettamente attraverso i clienti come Amazon, Microsoft, Yahoo e tutte le principali case automobilistiche mondiali.

Negli Stati Uniti e in Europa, quattro su cinque vetture vendute hanno a bordo un sistema di navigazione con le nostre mappe. Credo che un altro punto importante per la nostra crescita sarà la nostra Location Cloud, accedendo alla quale molti dei nostri utenti potranno ottenere esperienze di mappatura in tempo reale; l’incremento registrato per questo tipo di richieste è stato molto significativo e rapido si assesta al momento intorno a un miliardo di transazioni al giorno.

HERE sta lavorando anche per migliorare l’aspetto e le funzionalità della piattaforma in un’ottica multimodale integrando dati dei trasporti pubblici (anche in tempo reale dove disponibili), parcheggi, mappe indoor (Venues Map) per poter pianificare il proprio viaggio da casa e  programmare l’esperienza di navigazione nelle diverse modalità scelte (auto, mezzo pubblico a piedi o una combinazione di queste)».

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