Google dà la mazzata finale ad Adobe Flash

adobe flash morto studioweb22.comCon il rilascio di Chrome 45, Google ha disattivato la riproduzione automatica dei contenuti in Flash meno importanti come impostazione predefinita del browser

Adobe Flash è morto. Possiamo pure indorare la pillola, dirlo in maniera più edulcorata, ma il concetto di base non cambia. E lo sa pure Adobe, che ha collaborato con Google per sviluppare un tool apposito in grado di identificare i contenuti sviluppati in Flash meno decisivi nel rendering della pagina. La nuova impostazione è adesso quella di default sull’ultima release di Chrome, la 45 che è già disponibile nei canali d’aggiornamento e come download standalone.

Chrome 45

Dell’abbandono di Flash su Chrome ne avevamo parlato a più riprese, e adesso è realtà. Mesi fa Google annunciava: “Quando sei su una pagina web che esegue contenuti Flash, noi metteremo in pausa i contenuti (come le animazioni Flash) che non sono centrali nella pagina, mantenendo attiva al tempo stesso la riproduzione dei contenuti centrali (come ad esempio un video)”.

Chrome è un prodotto centrale nella navigazione del web. Con una base di oltre 1 miliardo di utenti rappresenta un riferimento che gli sviluppatori non possono non valutare. Un cambiamento di questo tipo dà la mazzata finale al linguaggio di programmazione di Adobe che nel corso del tempo è stato colpito da molti Big del settore. Indimenticabile la mancanza storica del suo supporto su iPhone, così come l’assenza in via nativa sulle ultime versioni di Android.

La funzione è in realtà presente sul browser web da tempo e poteva essere modificata negli ultimi periodi accedendo alle impostazioni del browser. Adesso è attiva in via predefinita e per visualizzare un banner pubblicitario o un contenuto bloccato dal sistema sarà necessario cliccare sopra lo stesso.

Google vuole che Chrome diventi un browser più efficiente e allo stesso tempo sta lavorando sulla migrazione da Flash ad HTML5 sui contenuti della sua piattaforma AdWords pubblicitaria. La società offre già tool per la conversione automatica nel proprio circuito ma con la nuova mossa anche gli inserzionisti che si affidano ancora a Flash e a piattaforme pubblicitarie esterne saranno costretti a passare al più efficiente e moderno linguaggio di programmazione.

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