Concorrenza sleale: il tribunale blocca Uber

Il tribunale di Milano ha accolto la cautelare dei tassisti sul servizio Uber Pop, che viene inibito su tutto il territorio nazionale. Ci sarà il ricorso.

 

sentenza uber studioweb22.com

Dopo tre settimane di attesa (la sentenza era attesa l’11 maggio dopo un primo rinvio alla prima udienza) il tribunale di Milano ha finalmente preso una decisione sulla cautelare promossa dai tassisti contro Uber, e la sentenza è clamorosa: la teoria alla base del ricorso, quella di concorrenza sleale, è stata accolta. Questo, in pratica, blocca formalmente tutta l’attività della società in Italia per quanto riguarda Uber Pop, ma ovviamente ora ci sarà il ricorso.

La partita più dura tra tassisti e Uber si è giocata alla sezione civile del tribunale di Milano, dove le cooperative di tassisti e radiotaxi avevano presentato a fine aprile una “cautelare”, cioè un ricorso urgente per chiedere l’inibizionea livello nazionale del servizio più discusso della multinazionale – quello che consente a chiunque di diventare tassista per un periodo flessibile della sua giornata e con l’auto di proprietà – che è stato accolto oggi dal giudice della sezione imprese del Tribunale di Milano, Claudio Marangoni. Le argomentazioni del ricorso evidentemente hanno convinto il giudice più della memoria difensiva di Uber Italia, che ora certamente farà a sua volta ricorso congelando questa inibizione.

La risposta di Uber

In merito all’ordinanza del Tribunale Civile di Milano commenta così Zac De Kievit, Direttore Legale Uber Europa, confermando la volontà di ricorrere e il tempo restante al servizio: due settimane.

Siamo ovviamente molto dispiaciuti dalla decisione presa oggi su Uberpop, una decisione che rispettiamo ma non comprendiamo. Ora faremo appello per evitare che centinaia di migliaia di cittadini italiani siano privati di una soluzione sicura, affidabile e economica per muoversi nelle loro città. Quello che però ci preoccupa di più è che migliaia di driver rischiano di perdere una risorsa economica. Inoltre ricordiamo che la Commissione Europea ha chiaramente affermato che gli stati membri dovrebbero garantire equità, proporzionalità e nessuna discriminazione nella regolamentazione dei nuovi servizi basati sulla tecnologia come Uber. Intanto in Italia oggi continua ad operare Uber black e per le prossime due settimane UberPop.

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