Nello sviluppo del suo orologio Apple ha trovato parecchi ostacoli e si è trovata costretta ad eliminare delle funzionalità chiave. Tuttavia, questo non le impedirà di proporre il prodotto di maggiore successo nella sua categoria
L’orologio che Apple lancerà il prossimo mese d’aprile sarà decisamente diverso da come i vertici della società lo avevano immaginato prima di scontrarsi con alcuni limiti della tecnologia attuale. Apple Watch avrebbe dovuto adottare svariati tipi di sensori legati al mondo salutistico, ma la scarsa attendibilità dei risultati che offrivano ha costretto il gigante di Cupertino a tornare sui propri passi e abbandonare alcune feature.
Lo smartwatch originale di Apple avrebbe dovuto sfruttare sensori per il rilevamento della pressione sanguigna, dell’attività cardiaca e dei livelli di stress. Ma, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal negli scorsi giorni, nessuna di queste funzionalità sarà presente sull’orologio di Cook e colleghi. La scelta di modificare radicalmente il progetto iniziale è dovuta alle difficoltà incontrate nell’implementazione di funzioni avanzate in un prodotto così piccolo, che al tempo stesso siano affidabili e, pertanto, di reale utilità per l’utente.
Secondo la pubblicazione statunitense, Apple Watch è stato posticipato proprio con l’obiettivo di aggirare i limiti delle tecnologie attuali e proporre al consumatore caratteristiche distintive non ancora offerte dai dispositivi della concorrenza. Durante il primo evento di presentazione, Cook aveva sottolineato che non tutte le feature di Apple Watch erano state svelate, e che avremmo dovuto aspettare qualche mese per saperne di più, in attesa del lancio commerciale.
Ma Apple Watch non sarà un dispositivo innovativo così come lo volevano i vertici della società: Apple aveva testato sensori per la rilevazione della conduttività della pelle per misurare lo stress, ma con risultati negativi e incongruenti fra soggetti diversi. Questo per via di alcune variabili che influenzavano in maniera non prevedibile i risultati, come la secchezza della pelle, la presenza di peli sulle braccia, o addirittura anche il modo in cui veniva indossato l’orologio.
Anche i sensori per la misurazione della pressione sanguigna e il livello di ossigeno sarebbero stati cassati in fase di progettazione per risultati incongruenti. In più, l’implementazione di sensori per l’analisi di valori così specifici avrebbe richiesto l’accettazione da parte delle organizzazioni mediche, che avrebbe probabilmente richiesto un’ulteriore modifica sui piani dell’orologio, e che Apple ha cercato di aggirare nei limiti del possibile.
Insomma, Apple Watch non sarà probabilmente il prodotto che Cupertino voleva presentare al pubblico, ma questo non gli impedirà di divenire il punto di riferimento commerciale della categoria. Molti analisti si sono pronunciati sull’argomento, stimando vendite a tratti contraddittorie fra di loro: Gene Munster di Piper Jaffray parla di 8 milioni nel primo anno di vendite, mentre altre fonti si rivelano meno conservative, sostenendo che l’orologio della Mela possa sfiorare il tetto delle 15 milioni di unità l’anno.
Le ultime indiscrezioni provenienti dalle catene di fornitura cinesi riportano che la società di Cupertino ha richiesto la produzione di 5 o 6 milioni di unità per il primo trimestre di vendita, dato che rappresenta solo l’ultima conferma a riguardo delle aspettative di Apple sul suo nuovo prodotto. Innovativo o meno, Apple Watch sarà un successo e con molte probabilità sarà lo smartwatch più venduto del 2015, e non importa se di fatto non avrà feature così rilevanti da farlo elevare rispetto alla concorrenza diretta.