Apple studia una fotocamera digitale, GoPro trema in Borsa

Il titolo della casa produttrice delle macchine amate dagli sportivi ha subito un tracollo: il gigante di Cupertino ha depositato un brevetto che ricorda per molti versi lo stesso prodotto. Anzi, promette di migliorarlo con un design innovativo. Ma gli analisti frenano: non è detto si faccia davvero

MILANO – Apple si muove sul terreno delle fotocamere digitali e GoPro trema. La prova è arrivata nella giornata di contrattazioni di martedì, quando i titoli della società che produce la macchina fotografica amata dagli sportivi estremi hanno lasciato sul terreno il 12 per cento.

Cosa ha provocato questo scossone? Il fatto che il gigante di Cupertino abbia depositato un brevetto per il design di una fotocamera digitale a controllo remoto, che possa essere attaccata a caschi, tavole da surf e maschere per le immersioni. Insomma, anche se dalla società della Mela non sono ancora arrivate indicazioni precise tutto fa pensare che si tratti di un prodotto che vuole fare concorrenza alla GoPro.

Il design di Apple dovrebbe andare a lavorare su alcuni dei difetti imputati alla GoPro: in particolare, il causare eccessivo attrito in condizioni di vento forte e l’avere un profilo suscettibile di danneggiamenti.

Per gli analisti, però, non bisogna correre. Secondo quanto risulta, infatti, il brevetto era in giacenza già dal 2012. Bisogna poi considerare che Apple sviluppa centinaia di progetti contemporaneamente, ma solo una frazione di questi vede poi effettivamente la luce. Resta il fatto che – in ogni caso – ogni volta che Apple entra in un mercato genera lo scompiglio tra i potenziali concorrenti.

Sull’andamento di GoPro in Borsa, dove staziona poco sotto 50 dollari, bisogna dire che recentemente la volatilità è stata elevata e che la galoppata rispetto al prezzo di Ipo dello scorso giugno (24 dollari) è stata notevole. Certo che, con 4 milioni di pezzi venduti e un fatturato da 1 miliardo di dollari, potrebbe faticare a competere con chi ha venduto 270 milioni di prodotti nell’esercizio 2014.

[Fonte: repubblica.it]

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